domenica 22 marzo 2009

Ozio 3. De l’Ozio e la realtà. Una favoletta. Parte I

ovvero
Discorso sul consumo, il bene intrinseco ed estrinseco ed i diavoli del nostro cuore.


Amiche e amici, amanti, innamorati, innamoranti, cuori impavidi, oziosi tutti; ci siamo lasciati ormai da qualche mese ed il mio verbo non v'è più giunto con la nessaria puntualità. Ma or ora è giusto giunto il momento di riannodar il fil d'Arianna e di ripartire, riprendere, ricominciare da lì, dal loco ove nessun uomo s'era mai spinto altrove, dal precetto fondamentalmente fondante frutto e fantasia di salvezza e piena felicità, l’elisir di lunga e feconda vita, il Santo Graal di ogni Parsifal, la meta agognata dal Brian O'Driscoll che stà dentro ognuno di voi, il traguardo, trionfo, l’apice, il vertice, il culmine, il pelo nell’ovo di Colombo. L’ozio.
L’ozio, brothers & sisters; capirete cos’è, perché, da dove viene, dove ci porta. Ma soprattutto.

Per aiutarvi a fare tutto ciò, farò come ogni buon padre fa’ con i propri figliuoli quando vuole insegnar loro qualcosa che sì è troppo complesso per le loro giovini capacità intellettive, ma che ugualmente è indispensabile che sappiano per poter crescere e svilupparsi al meglio. No, non le cinghiate. Quelle magari dopo. Piuttosto vi racconterò una favola. Vi dico subito che molti di voi, al solito, non capiranno nulla, ma non temiate, perché poscia tutto vi spiegherò, complicando anche le cose.

Dunque, dovete sapere che qualche tempo fa’, deriso da una donna, Satana radunò il consiglio degli arcidiavoli nel Pandemonio. “Che cosa stiamo facendo per accelerare la disumanizzazione dell’uomo?” domandò alle Podestà e alle Dominazioni.
Uno alla volta, ciascuno disse la sua. I tremendi vicepresidenti anziani responsabili dell’Invidia, dell’Orgoglio e dell’Avarizia fecero un entusiastico rapporto. I capi dell’Ufficio Lussuria e Accidia lessero una lunga nota di dettagli. I giuristi tennero una conferenza sui cavilli legali. Satana, tuttavia, non ne fu soddisfatto. Persino il brillante capo del Dipartimento della guerra non lo soddisfece appieno. Ascoltò innervosito la lunga dissertazione sulla proliferazione nucleare; giocherellava con le matite durante la sessione di filosofia della guerriglia.
Alla fine, Satana si lasciò sopraffare dalla collera. Spazzò via gli appunti sul tavolo e balzò in piedi. “Chiacchiere fine a se stesse!” tuonò. “Mi toccherà rimanere per sempre seduto ad ascoltare degli idioti intenti a nascondere la loro incompetenza dietro un mucchio di parole? Nessuno ha qualcosa di nuovo da dire? Dobbiamo passare il resto dell’eternità a mandare avanti la bottega esattamente come da mille anni a questa parte?”
A questo punto , il più giovane dei diavoli si alzò. “Con il vostro permesso, mio signore” disse” avrei un piano.”